Inizio contenuto principale del sito

  • Centro di Ricerca Interdisciplinare Health Science
  • Istituto di BioRobotica

Ricerca sulla Sla, il progetto 'MIMOSA' coordinato da Andrea Bandini, ricercatore dell'Istituto di BioRobotica e del Centro di ricerca Health Science, ha ricevuto un finanziamento dalla Fondazione AriSLA

Data pubblicazione: 10.01.2024
fondazione arisla
Back to Sant'Anna Magazine

Fondazione AriSLA, il più importante ente non profit che finanzia ricerca sulla SLA in Italia, annuncia un nuovo finanziamento di quasi 1 milione di euro (999.300 euro la cifra in dettaglio) per lo sviluppo di 7 innovativi progetti, selezionati con il Bando 2023.
La call era rivolta a ricercatori di università italiane e di istituti di ricerca pubblici e privati italiani non profit, che potevano applicare nelle aree di ricerca di base, preclinica o clinica osservazionale riguardanti la SLA, gravissima malattia neurodegenerativa che solo in Italia coinvolge circa 6mila persone e che ad oggi non ha una terapia efficace. Tra i progetti selezionati figura anche ‘MIMOSA’ coordinato da Andrea Bandini, ricercatore dell’Istituto di BioRobotica e del Centro di Ricerca interdisciplinare Health Science della Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Pisa e Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.

“Siamo lieti di aver potuto quest’anno incrementare le risorse da destinare alla ricerca, che consideriamo lo strumento indispensabile per rispondere al bisogno di terapie per le persone con SLA – sottolinea il Presidente di AriSLA, Mario Melazzini –.  I sette nuovi studi, con cui superiamo la quota dei 100 progetti finanziati ad oggi, sono di altissima qualità e molto innovativi, diversi utilizzano modelli avanzatissimi, come l’intelligenza artificiale, e puntano ad avere un concreto impatto sulla clinica. Una priorità inserita nel Bando 2023, primo tassello del nostro nuovo Piano strategico per accelerare l’identificazione di interventi efficaci per la diagnosi, la gestione ed il trattamento della SLA”.

Ad oggi la Fondazione ha investito in ricerca sulla SLA fondi pari a 15,98 milioni di euro, frutto del supporto di quanti credono nel valore della ricerca. Essenziale il sostegno dei quattro soci fondatori, quali AISLA Onlus, Fondazione Cariplo, Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus e Fondazione Telethon. In più di dieci anni di attività AriSLA ha supportato 149 gruppi di ricerca, distribuiti su tutto il territorio italiano, con 105 progetti su vari ambiti di ricerca, da quella di base o preclinica fino alla clinica. I progetti già finanziati hanno generato oltre 370 pubblicazioni scientifiche ad alto impatto sulla comunità scientifica internazionale, un dato importante che evidenza la qualità degli studi selezionati.

“Il nostro processo di selezione è basato sul metodo del peer review (o revisione tra pari) ed i progetti che finanziamo sono valutati da esperti internazionali che selezionano ricerca eccellente sulla base del valore scientifico dello studio proposto. Questo negli anni ha fatto sì che i progetti sostenuti dessero un importante contributo al progresso scientifico sulla SLA” aggiunge Anna Ambrosini, Responsabile scientifico di Fondazione AriSLA.


progetto MIMOSA - nuove metodiche per la valutazione delle problematiche della SLA bulbare

‘MIMOSA’ – Il progetto, coordinato da Andrea Bandini della Scuola Superiore di Sant’Anna di Pisa (Centro di Ricerca Interdisciplinare Health Science), applicherà nuove metodiche per la valutazione delle problematiche della SLA bulbare relative alla deglutizione e al linguaggio. Lo studio utilizzerà registrazioni del parlato e della deglutizione raccolte nel tempo da persone affette da SLA e che saranno analizzate utilizzando algoritmi avanzati in grado di estrarre caratteristiche fisico-cliniche relative alle funzioni orofacciali e vocali. Queste caratteristiche verranno studiate per identificare nei movimenti orofacciali e nel parlato segni precursori del declino bulbare che verranno quindi impiegati per sviluppare un modello di intelligenza artificiale (IA) in grado di prevedere automaticamente gli esiti clinici della compromissione bulbare. I risultati potranno avere una ricaduta importante sulle persone con SLA, a supporto di una diagnosi precoce di queste problematiche e un piano di gestione di cura più accurato.
(Partner: Gabriele Siciliano, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Pisa e Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, Ospedale Santa Chiara. Ambito di ricerca clinica osservazionale, valore 120.000 e durata 18 mesi).